A Joyful Sense at Work | Salone Ufficio

In occasione del Salone del Mobile, all’interno dei padiglioni di Workplace3.0, Stipa realizza l’allestimento della rassegna-evento A Joyful Sense at Work, curata dall arch. Cristiana Cutrona e progettata da 4 studi di architettura di portata internazionale: Studio O+A di Primo Orpilla e Verda Alexander (Stati Uniti), Ahmadi Studio di Arash Ahmadi (Iran), UNStudio di Ben van Berkel e SCAPE di Jeff Povlo (Olanda) e Studio 5+1AA di A. Femia e G. Peluffo (Italia). 

A Joyful Sense at Work, ideata e progettata e curata dall’arch. Cristiana Cutrona, è un progetto che esprime nuove teorie della progettazione del prodotto ufficio e degli ambienti di lavoro ponendo al centro l’uomo, i suoi bisogni reali, le sue emozioni, le sue esperienze: “Il nuovo workplace sarà un organismo adattivo, non finito, vibrante, evolutivo, capace di confrontarsi con la realtà e di adattarsi al passaggio, alle necessità e all’uso che ne vorrà fare il singolo individuo. Tecnologia ed elementi d’arredo si muoveranno con e intorno a lui per soddisfare i suoi bisogni all’istante.” 

Quattro studi di architettura di fama internazionale provenienti da quattro diverse aree del mondo e selezionati in base all’area geografica di provenienza, sono stati chiamati a progettare “l’installazione nell’installazione” per proporre una pluralità di visioni: non un solo protagonista ma il pensiero profondo di quattro progettisti che hanno accettato di declinare il concept lanciato dalla curatrice Cristiana Cutrona. 

In un’area di circa 1.600 mq, A Joyful Sense at Work ha messo in scena questa nuova concezione dell’ambiente ufficio creando una piazza virtualmente divisa in tre “aree” o “regioni” dei bisogni - l’area della Concentrazione, l’area della Condivisione, l’area della Creatività - che convergono in una grande piazza centrale, un Tessuto Poroso, spazio filtro, area intermedia tra pubblico e privato, luogo di opportunità e scambio. Le quattro installazioni sono connesse tra loro da altrettanto interattive e dinamiche “aree fluide” dove oggetti si muovono insieme alle persone e reagiscono alla presenza dei visitatori. 

Per Stipa è un grande pregio realizzare allestimenti di così alto valore e collaborare con architetti di tale caratura.