L’architetto Massimo Curzi, curatore e progettista della mostra dedicata a Hélène Binet al Salone del Mobile, spiega in una breve intervista le scelte costruttive e l’attenzione particolare ai materiali per realizzare uno spazio espositivo di carattere museale.
"Ha delle caratteristiche particolari, esternamente si presenta come un involucro luminescente, radiante di alluminio e internamente con questo materiale fonoassorbente, capace di assorbire luce, assorbire suoni, quindi permettere al visitatore di staccare totalmente dal contesto circostante.
È un sistema costruttivo molto semplice, fatto di elementi verticali di pino, multistrato di pino, esternamente troviamo dell’alluminio satinato e internamente del feltro blu, che si vede sulle pareti, quindi in una maniera molto efficace dal punto di vista sonoro.
Gli angoli di questo padiglione sono aperti, proprio per permettere a chi sta fuori di sbirciare all’interno e chi è dentro di avere questa relazione con l’esterno.
Un lavoro condotto a quattro mani con Stipa che si è dimostrata un grande partner in questa operazione, permettendoci di lavorare nel rispetto dei tempi e con un'elevata qualità del materiale e della costruzione che si evince da queste immagini".